Italiano – Unadikum International Brigades

Nel 1936, quando il fascista Franco impugnò le armi contro la giovane repubblica spagnola, i governi dei paesi vicini rifiutarono nettamente di muoversi. Gli abitanti di questi paesi risposero in questo modo: “Noi tutti, combatteremo!”. Fu così che diedero vita alle International Brigates, una delle pagine più illuminanti dello spirito di solidarietà. Di fronte al vergognoso abbandono della difesa dei diritti dei Palestinesi da parte della maggior parte dei governi del mondo, lo stesso spirito di solidarietà ci spinge a chiamare ancora una volta le persone ad agire. Noi non ricorreremo alle armi, ma abbiamo un’arma molto efficace: fare da spalla alla popolazione palestinese, nei luoghi in cui vivono e quando fanno il loro lavoro, sfidando le forze d’occupazione israeliane, rivendicare la forza della solidarietà di fronte alla brutalità delle armi, e riportare tutto questo al mondo. E’ per questo motivo che ancora una volta ci diamo il nome di “International Brigades”.

 

Il nostro strumento: Unadikum Osservatorio dei Diritti Umani

Questo progetto creerà un Osservatorio permanente dei Diritti Umani, come servizio civile volto alla pace internazionale e all’incremento di attivisti non violenti. Il nostro impegno più importante, e prioritario, sarà la nostra presenza “sul campo” con quei palestinesi che direttamente si confrontano con le forze d’occupazione, il che significa essenzialmente: i contadini i cui campi sono tagliati da un muro separatorio e l’afferente “no-go zone”, ed i pescatori importunati da anni dalla marina militare israeliana.

I nostri principali obiettivi sono i seguenti:

  • Monitoraggio delle violazioni dei Diritti Umani nei confronti dei pescatori e dei contadini.
  • Studio ed Analisi all’interno dei campi di rifugiati, realizzando reports che alimentino l’inizio di una consapevolezza che contribuisca ad avviare campagne di sensibilizzazione e di pressione politica chiedendo il diritto al ritorno.
  • Assistenza ai prigionieri politici palestinesi nelle carceri d’Israele, sostegno alle loro famiglie e campagne per il loro rilascio e per il rispetto dei loro diritti fondamentali.
  • Supporto agli sfollati dai coloni sionisti, e lotta contro gli insediamenti illegali.

 

Tre Brigade sono già venute a Gaza durante la primavera del 2013, dimostrando la loro efficienza. La nostra intenzione, ora, è quella di organizzare una rotazione permanente di volontari a Gaza, come primo passo, fino ad estenderci poi verso la West Bank.

 

Call ai volontari per Gaza

Iniziando dal 25 Agosto, le rotazioni si effettueranno ogni 10 giorni. Non appena si forma un gruppo di almeno 8 o 10 persone, questa brigada entrerà a Gaza in una delle date indicate di seguito. I volontari possono restare 10 giorni, oppure ogni multiplo di 10 –  ciò significa che eventuali permanenze più lunghe sono ben accolte. L’unico vincolo è che la partenza da Gaza avverrà nelle date definite. Quest’organizzazione si occuperà di curare tutti gli aspetti del viaggio attraverso accordi collettivi dal Cairo fino al confine, e dunque fino a Gaza, e di ritorno al Cairo. I volontari devono essere, nondimeno, pronti ad ogni emergenza lungo il confine. Per entrare a Gaza dal confine egiziano di Raffah, le persone hanno bisogno di un permesso da parte dell’autorità egiziana. Il processo sarà dunque il seguente: a seguito dell’accettazione della loro domanda di adesione alle brigate, i volontari riceveranno un invito, più una lettera che dovranno inviare all’Ambasciata egiziana del loro Paese, che rilascerà loro un’autorizzazione a lasciare l’Egitto attraverso Raffah. Nota che questo processo richiede almeno un mese: il volontario deve inviare l’application per le brigades almeno un mese prima di aver pianificato la data d’arrivo.

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